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venerdì 5 ottobre 2012

There was nothing to fear and nothing to doubt

Mi manca sognare il mare, restare immersa e non sentire la necessità di respirare, esplorare le sue profondità inverosimilmente illuminate e nitide, guardare gli esseri che mi nuotano accanto e non avere alcuna paura. Io nell'acqua, mi confondo con essa e sono naturalmente e infantilmente felice. Non è un caso che non abbia più queste esperienze oniriche. Il mare nel sogno è il simbolo dell'inconscio: entrare in esso significa comunicare in maniera totale con la parte più profonda e nascosta di noi, conoscerci e rigenerarci. Mi sono persa e non riesco più a trovarmi. Comunicazione interrotta. 
Ora faccio sogni iper-realistici, banali. Pare che sia un bene, non ho modo di sfuggire pericolosamente alla realtà. 
Ai più sembra che il mio attuale stato derivi da situazioni esterne poco felici. In realtà, queste sono sintomi non cause. Se non hai quello che vorresti, o non lo vuoi sul serio, o non sei pronto ad averlo. Non so nemmeno più che voglio. Solo una vita gioiosa, che ora non ho. Ogni cosa, anche la più bella, alla fine,  mi fa soffrire (This is a love song e le mani che fino a poco prima erano sulla mia pelle si allontanano. Sì, lo so. Non c'è bisogno di sottolinearlo). Tutto mi ferisce. 
Dovrei mettere un punto a tutto quello che è stato. Azzerare completamente la mia vita, mettere fine a ciò che c'è oggi, allontanarmi definitivamente da ogni tipo di rapporto che non sia di sangue (solo la mia famiglia stretta). I rapporti interpersonali derivano da come ti relazioni al mondo, non puoi incolpare nessuno oltre te stesso se non sono soddisfacenti. 
Ricrearmi totalmente. Distruggere per costruire, morire per rinascere.

Sulla terrazza di quella che non è la mia casa sbocciano fiori che durano una sola giornata. Perfetto.

2 commenti:

  1. Quando sognavo il mare, accadeva che un'onda all'improvviso si alzava altissima e mi travolgeva. Era un sogno ricorrente: mare calmo, arrivo io, onda altissima. Quando ho visto per la prima volta immagini di tsunami in tv, ho pensato che era uguale al mio sogno. In questo periodo mi capita raramente. Per fortuna. Ma ricapiteraà. Non si muore mai totalmente, non ci si azzera mai del tutto. Rimaniamo comunque noi stessi. Anche durante e dopo le tempeste. Anche se decidiamo di rinascere. Almeno così è (stato) per me.
    I fiori sono fatti per non durare perché non potremmo avere i frutti. (Quali perle di saggezza dispenso oggi...)

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  2. Io spero invece di avere il coraggio un giorno di azzerarmi del tutto, di strappare le pagine già scritte, e scriverne di nuove, completamente di mio pugno.
    eh sì, servono anche a mostrarci quanto labile è la vita. siamo tutti fiori delicati.

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