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domenica 30 marzo 2014

Flora e fauna

Tornando a casa dopo lezione, mi sono accorta per la prima volta delle Alpi: ero avvolta da questa luce calda del tramonto, che dona alle stazioni di periferia un fascino che normalmente non hanno. 
Ho piantato uno spicchio di aglio germogliato e sto tentando di far mettere radici a un ciuffo di ananas. Voglio lasciarli alla mia coinquilina come segno di gratitudine e incredulo affetto. Mi ha detto, non so se è il periodo ma mi sembra tu sia in sintonia con il mondo vegetale. Da un po' ho scoperto che mi piacciono le piante, perché le capisco, so cosa vogliono e so cosa dar loro, apprezzo la loro semplicità. Va meglio che con gli animali, soprattutto umani.

domenica 23 marzo 2014

Quando mi dicono che sono una bella persona, in maniera anche poetica e tenera, io non rispondo, cambiando subito argomento, oppure dico "sì, è vero!", tirando fuori dei lampi di superbia, che sono solo pose, evidentemente. Non penso di avere chissà quali comportamenti eccezionali, ricambio solo quello che mi si dà ogni giorno. Credo di essere una persona fortunata, dal punto di vista delle relazioni umane, perché mi capita frequentemente di conoscere persone eccezionali e non di rado di fare un pezzo di strada insieme. Hanno storie incredibili e personalità ricche di sfumature. Non è una cosa che capita spesso e non a tutti, quindi se dono qualcosa (più che altro tempo e attenzioni) è perché sento di aver ricevuto parecchio. Perché ci sono persone in grado di farti riconciliare con il mondo, anche solo ascoltandole o guardandole su un monitor.
C'è sempre il Brasile e il portoghese brasiliano (inteso come lingua) che mi chiamano con la promessa di un abbraccio caldo e fermo. Ora che ho imparato a dispensare abbracci, senza che siano richiesti, non pensando che siano inopportuni, ho scoperto che con una stretta ci si può curare, gli uni con gli altri. Senza fretta.

É um mistério profundo
é o queira ou não queira.
É o vento ventando
é o fim da ladeira.
É a vida é o vão
festa da cumeeira.
É a chuva chovendo
é conversa ribeira.
Das águas de Março
é o fim da canseira.


domenica 16 marzo 2014

venerdì 7 marzo 2014

Io e il mio folle amore per i mercati: domani vado a quello di Porta Genova. Ancora rimpiango il marché de l'Abattoir di Anderlecht con gli odori di cibo, i colori delle bancarelle, le diverse tipologie di vestiario femminile mussulmano, sia indossato che esposto, i venditori magrebini e i loro Jalla, gli assaggi di frutta esotica, il vecchietto che mi dava le ricette, la puzza di coriandolo. Un'umanità, il mondo intero, che si spostava e contrattava e si accaparrava cibo o beni essenziali. Tutto lontano dall'asetticità degli scaffali degli ipermercati e le vetrine dei negozi.
Andrò con la coinquilina più due colleghi. Di solito vado sola, o al massimo con mia sorella (che è la migliore accompagnatrice di shopping/mercato, perché, ci entusiasmiamo o ci stanchiamo all'unisono), quindi il formarsi di una cricca mi incurioscisce e mi spaventa. Staremo a vedere.
Quindici anni dalla morte di Kubrick.
Ieri ci ha lasciato Sgalambro.
Balliamoci un valzer, va'.