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venerdì 23 gennaio 2015

Dal Vangelo secondo M. (sottotitolo: Cosmo, grazie per gli amici che mi dai)

 Accanto alla Gente di m*rda (cit.) e alle Persone inutili (ricit.), ho scoperto da poco esistono anche i Tizi di Schrödinger(c).
I Tizi di Schrödinger(c) hanno una caratteristica peculiare: essi, per ogni domanda che si può loro porre, persistono in entrambi gli stati di "sì" e "no" contemporaneamente, a meno che non si compia un'osservazione (ad esempio ponendo loro la domanda). Essendo la loro risposta vincolata non ad un atomo radioattivo, ma alla loro bandieruola interiore, va da sé che ponendo loro la stessa domanda
n volte, si avranno alternativamente le due risposte possibili in maniera del tutto casuale, anche se glielo si chiede più volte di fila! Provare per credere!
Tipo: "Ma io ti piaccio?" produrrà entrambe le risposte in maniera del tutto casuale, pure se glielo chiedi 8 miliardi di volte.
Esistono poi i Tizi di meta-Schrödinger(c), e sono quelli i cui stati di sì e no, a loro volta, sotto sotto, sono sia sì che no, contemporaneamente.
Ad esempio alla domanda "Ma io ti piaccio?" Magari risponderanno "sì", e poi spariranno per una settimana, oppure risponderanno "no", e tenteranno di limonarti. In questo caso la distribuzione statistica insegna che raramente lo stato dichiarato e lo stato "sotto sotto" producono entrambi le stesse risposte (ossia un sì che sia davvero un sì e un no che sia davvero un no).
Le leggende metropolitane dicono che le donne siano tutte delle Tizie di meta-Schrödinger(c), ma posso assicurare che è un problema del tutto maschile noto come "Congettura del "ma hai il ciclo, che sei così arrabbiata?"".
Sono dunque arrivato a una conclusione, che è un monito per me e un invito per voi: fidatevi solo dei Tizi di Newton(c), quelli per i quali saprete quasi esattamente dove e come andrà a cadere la loro mela, e con i quali le regole del gioco sono chiare e conosciute da entrambi, per quanto qualsiasi sistema fisico sia un'approssimazione.
Come diceva un uomo con la barba finito molto male "Che il vostro parlare sia sì sì e no no, tutto il resto viene dal maligno".

mercoledì 21 gennaio 2015

Abiura

In questo post tra le altre cose tessevo le lodi di una storia d'amore, o meglio di un partecipante alla suddetta storia d'amore, innalzandolo a faro di speranza per i rapporti interpresonali. Fatto sta che mi sono dovuta ricredere. Conoscendolo meglio e guardando da vicino le dinamiche di quel rapporto ho capito che, non solo non poteva in nessun  modo essere un punto di riferimento per resistere al cinismo, ma ne era addirittura fonte. Non vi sto a dire il perché, non è importante. Ora che il pericolo è scampato, ora che - grazie a Dio- c'è la seria possibilità di non rivederli (lui e lei) più nemmeno in cartolina, sono giunta ad un'importante conclusione.
Mi sono lamentata spesso dei miei partner, definendoli sempre in modi poco carini, addossando loro colpe tremende, eppure, a ben guardare, sono stata fortunata. Ognuno di loro, in modi a volte manifesti a volte quasi indecifrabili, mi ha voluta bene. Mai ci è stato qualcuno che si è trasferito per me o che lo avrebbe fatto, ma neanch'io l'avrei fatto, quindi non mi sembra una grossa mancanza. Preferisco i piccoli gesti che mi sono stati dedicati: le colazioni i pranzi le cene che mi sono stati preparati; l'esenzione da lavare i piatti dopo, l'aspettarmi negli aeroporti, nelle stazioni; lo starmi dietro nonostante la mia corsa perenne verso il tutto e subito, gli spigoli della mia personalità, le intemperie del mio carattere, i lunghi silenzi, la distrazione continua; parole appassionate.
Se l'amore è un riduttivo e banale gioco di ruoli, uno stereotipo come quello che ho osservato da vicino, allora me ne tengo allegramente fuori senza troppo dolore. Pace per le lettere d'amore e gli atti plateali.

lunedì 19 gennaio 2015

Autotrascendenza

Come mio primo esercizio di autotrascendenza (ovvero fare passi oltre i propri limiti) c'è la lettura (e la comprensione, ça va sans dire) di questo libro, un trattato del 1979 (per la prima volta in Italia nel 1984) sulle corrispondenze e i continui rimandi in musica (Bach), grafica (Escher) e matematica - logica (Goedel), con un sottofondo di filosofia. Insomma, una bibbia di 800 pagine: sono ad un ottavo e per adesso mi sembra molto stimolante.
La dimostrazione sarà (vedremo se arriverò alla fine del libro) che con la sola volontà, insieme ad impegno e costanza, non c'è nulla che non si possa fare. 
 

domenica 18 gennaio 2015

McCurry, Oltre lo Sguardo, Villa Reale di Monza.
Se vi capita, andateci, ne vale davvero la pena.
E poi Monza non è per niente male, pensavo peggio...

mercoledì 14 gennaio 2015

L'unica cosa triste di questi giorni felici è non poter fare la telefonata che ho aspettato di fare per lungo tempo (ahimè, troppo) e dare la buona notizia alla persona che più di tutte ha creduto costantemente in me. Invece ha ascoltato solo le mie lamentele e ha partecipato ai miei pianti di delusione con un figlia mia così consolatorio e abbracciante  che per un po' il cuore lo rimetteva a posto.
Poi, quando sarà tutto nero su bianco, magari spiegherò la gioia di avere a che fare con persone che ti stimano e tutto il resto. Ora mi lascio coccolare da questo moto di malinconia.

mercoledì 7 gennaio 2015

- Alcuni amici mi dicono che sono maschia.
- Chi?
- Diversi... Solo perché sono una donna libera e senza inibizioni di sorta. Sta di fatto che anch'io mi sento abbastanza androgina.
- No, nella mianiera più assoluta. Sei molto femminile, ed è una cosa che diventa sempre più evidente ogni volta che ci vediamo. Non eri così quando ci siamo conosciute.
- Boooh.
- Non farmi parlare, altrimenti dici che racconto balle.
- No, ora me lo dici!
- Non so se te ne sei accorta, ma quando camminiamo i maschietti ti guardano.
- Se, vabbé!
- Vedi che non ci credi? Ma credimi, si girano a guardarti!
- Booooh.

Di quello che mi dice la mia amica, sempre che sia così, non me ne accorgo. Eppure, ultimamente, non sono nemmeno troppo fra le nuvole, mentre mi piace assaporare l'aria, guardarmi intorno, riconosco perfino "gli amici del mattino", cioè quelle persone che la mattina fanno il percorso inverso al mio e quindi le incontro quasi puntualmente. A questo proposito, vorrei anche dire di aver instaurato una relazione platonica non so ancora se amorosa o amicale con un metallaro che incrocio tutte le mattine lavorative. Mi fa molto ridere, perché ci cerchiamo con lo sguardo, ma a una distanza troppo ravvicinata lo distogliamo, facendo gli indifferenti. 
L'unica cosa che ho notato tempo fa, è che alle volte sono le ragazze a guardarmi particolarmente, tanto che una volta mi fermai a specchiarmi in una vetrina pensando che avessi tipo una caccola che sporgeva dal naso o il trucco fatto male. Non avevo niente che non andava, ero solo incredibilmente bella. Ahah.
Non lo so se mi va di essere così osservata, l'invisibilità è la chiave per la libertà. Passare inosservata mi consente di fare delle cose che se mi sentissi osservata non farei o farei in maniera più "pensata", tipo la mia nuova abitudine di ballicchiare e canticchiare mentre aspetto la metro. Amo le grandi città proprio perché sei uno in mezzo a tanti e nessuno bada a quello che fai (anche se muori, sic).
Quindi, ragazz*, non guardatemi o non limitatevi a quello, cominciate a ballicchiare con me sulla banchina di Cadorna.

 

domenica 4 gennaio 2015

Melancholia

When i'm broken down and hungry for your love with no way to feed it
Where are you tonight, child, you know how much i need it
Too young to hold on and too old to just break free and run [Jeff Buckley - Lover, you should've come over]

Perché eravamo onesti, responsabili,
non volevamo dare sofferenza.
Pure fra noi e due stronzi, due contabili,
tu vedi forse qualche differenza? [Patrizia Valduga]