Pagine

domenica 29 settembre 2013

I santi del giorno

Oggi si celebrano gli arcangeli, quindi anche il mio nome. Diciamoci la verità, nell'universo un po' gramo e atroce dei santi cristiani (morti ammazzati nei peggiori dei modi, sofferenti fino all'inverosimile, perseguitati da visioni), gli arcangeli sono i più fighi.
Il mio, per esempio, porta le buone notizie.
Soprattutto, ho sempre pensato "Menomale che non ho il nome di una santa martire, magari pure vergine", non l'avrei sopportato.

mercoledì 25 settembre 2013

La luna sulla pianura (attimi)

Buttati per terra come due sacchi semi vuoti, le schiene contro il muro e il resto dei corpi senza tono si abbandonava naturalmente alla stanchezza. Si aspettava qualcosa o qualcuno, forse solo la forza per andare a dormire, intanto rimanevamo lì soli a dirci niente, ad ascoltare i rumori della notte in mezzo al nulla. Un movimento microscopico e le nostre mani, contigue un attimo prima, si intrecciavano. Esplorazione reciproca: le dita, le unghie, le linee dei palmi, le screpolature, i calli, le pellicine. Senza aprir bocca, senza guardarci, solo le mani a conoscersi. Mano da scalatore con mano usatissima. Fissavamo la scena davanti a noi: la strada, la campagna, le montagne più in là, i nugoli di insetti vicino ai lampioni. E una volta conosciute, si staccavano, con la stessa naturalezza con cui si erano intrecciate.
Un episodio da niente, privo di conseguenze, eppure pieno d'intimità.

domenica 22 settembre 2013

We are happiness waiting to happen

Un anno fa, preciso, avevo molto, soprattutto in termini di capitale umano, ed ero stupidamente infelice.
Un anno fa oggi ero in una bella città, arrivata direttamente da un'ancora più bella città. Ero alloggiata in una graziosa stanza d'albergo - con un letto a baldacchino se non ricordo male - in compagnia di una persona che mi piaceva perché odorava di bucato appena ritirato e sapone, qualità che per un momento mi è bastata. Però la vita non è fatta di un momento solo, ad un certo punto torna l'inquietudine e la frenesia di non rimanere immobilizzata in una situazione limitante, o solamente scopri che non puoi vivere di ripieghi e manipolazioni, che gli altri non sono burattini nelle tue mani e se vuoi un rapporto vero, devi cominciare a dire la verità, oppure lasciare liber* l'altr*: te ne rendi conto unicamente in quiete, quando quello che c'era da perdere l'hai già perso. Perso per modo di dire, non puoi perdere ciò che non possiedi, e grazie al cielo, non ho mai voluto posseredere alcun essere umano.
Assistevo ad un concerto emozionalmente intenso - per di più con un biglietto regalato (be', no, un po' me lo sono meritato). Tuttavia, tenevo in maggior conto le cose che mi rendevano insoddisfatta.
Oggi, non vivo più in una bella città (chissà domani cosa accadrà), il capitale umano si è disintegrato (anche se il mio carnet di relazioni comincia a rimpolparsi), non assisterò a breve a nessun buon concerto (who knows), non sono ancora soddisfatta della mia vita, eppure sono una bomba di felicità pronta ad espoldere. Non mi manca niente per essere felice. Ogni giorno creo la mia vita come voglio, ed è già molto, considerato che non a tutti è dato svegliarsi dal sonno dell'inconsapevolezza.

sabato 21 settembre 2013

Il Post mi avverte che oggi è il compleanno di Creep, la famosissima canzone dei Radiohead, con la quale canzone ho un rapporto di amore-odio, come, credo, chiunque conosca e ami davvero il gruppo. A parte il fastidio nella scontata associazione Radiohead-Creep (voglio dire, ne hanno fatte di migliori, parecchie e parecchio più belle), quello che non mi piace della canzone è questa deriva (tardo) adolescenziale dello sfigato che ammette, anche con una certa rabbia e autocompatimento, il suo "presunto" essere creep. Proprio un comportamento che non sopporto, il ripetersi come sono fatto male, sono proprio fatto male (cit.), ma vorrei essere perfetto, dentro e fuori; nel frattempo mi canto 'sta canzone sul mia essenza di perdente e amen. 
Così, negli anni, volendo comunque ascoltarla, perché musicalmente è gradevole e si è subito negli anni '90, faccio un gioco molto divertente e semplice che però stravolge il senso della canzone, cioè, cantandola sostituisco I  a you (e rispettivi verbi) e viceversa.
tipo:
I wish you were special
I'm so fucking special
But you're a creep
you're a weirdo
[...]
E poi
I do have control
I've got a perfect body
I've got a perfect soul
E via così.
Insomma, per dire che non c'è nulla che ci vieti di essere speciali, perfetti o strambamente meravigliosi. Chi fissa le regole?
Questo è un ottimo esercizio per chi ha bisogno di accrescere l'autostima (io no, avrei bisogno invece di salutari bagni di umiltà). Il mio you è impersonale, non ce l'ho con nessuno in particolare (in un delirio di personalità potrebbe essere il mio stesso io, essendo convinta che l'essere "strani", in un mondo di omologati, non è poi male), ma se volete, provate a indentificarlo con una persona che vi ha fatto soffrire e cantatele "Vorrei che tu fossi speciale, come lo sono io fottutamente". Non le dite nulla di particolarmente ingiurioso, anzi le augurate una bella cosa, eppure vi farà sentire meglio che se la mandasse a farsi stendere. Provate.

venerdì 20 settembre 2013

Festival d'Internazionale

Il programma è molto interessante (tipo, la figlia di Ken Saro Wiwa), ma io avevo prenotato tutto già un mese fa. Sulla fiducia. E poi vado a scoprire Ferrara, che non ho mai visto.

giovedì 12 settembre 2013

Wish I were there

Voglio andare in Palestina a raccogliere le olive.

In memoria di un alieno familiare

Che non occorre amare qualcuno per imparare da lui/lei/esso. Che la solitudine non è una funzione dell'isolamento. [...] Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida.[...] Che a volte agli esseri umani basta restare seduti per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che esiste una cosa che è la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza.
Infinite Jest - David Foster Wallace
Libro essenziale (se non l'avete letto, vi siete persi una buona parte della letteratura americana e mondiale)

domenica 8 settembre 2013

Era il settemebre del 2011, alla Marcia della Pace Perugia Assisi sfilavano, tra le altre, molte bandiere della Siria, a testimonianza della già difficile situazione interna. Era quello il momento di intervenire, diplomaticamente, di tirar fuori il coraggio, contro i veti di Cina e Russia, di appoggiare i ribelli, che allora erano ancora laici, con reali intenti di liberazione. Quello era anche il momento di cominciare un digiuno collettivo. Adesso tutti i tentativi concreti e ideali di metter fine alle atrocità di una guerra fratricida sono fuori tempo e dettati dall'ipocrisia del mai più la vista di bimbi uccisi
Tra il pacifista pentito, Obama, e quello per vocazione, il papa, scelgo di non schierarmi.