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lunedì 23 marzo 2015

Dopo quasi 6 mesi, il corso di meditazione è finito. Ero arrivata al livello avanzato e il passo successivo sarebbe stato quello di entrare a pieno titolo nel centro. Per entrarci, ti devi attenere a poche semplici regole di vita, tra le quali quelle più stringenti:
1) avere una dieta vegetariana
Già lo faccio
2) non fumare, non fare uso di droghe
Ho smesso da quel dì
3) non bere alcolici
In 6 mesi ho bevuto si e no 2 bicchieri di prosecco, penso di non rinunciare a molto
4) praticare la castità
Fratelli, non posso e non ne vedo il motivo.
Secondo le persone del centro, del quale non faccio il nome per giusti motivi,  il sesso, così come le relazioni amorose, distolgono l'attenzione sull'avanzamento spirituale, che deve essere il solo e unico obiettivo della vita. Non discuto del ruolo fondamentale della vita spirituale in una persona più o meno consapevole, contesto la visone del sesso come pura soddisfazione di istinti animali. No e poi no. Per come lo intendo e lo faccio, il sesso è esso stesso una via verso il sé più profondo, verso la luce divina che è in noi. Al peggio, è un gioco insignificante e innocuo, ma mai dannoso.
Oltre a questo che non è un dettaglio, la vita in comunità mi sembra un po' troppo chiusa. A me il mondo piace, ho ancora voglia di contaminarmi con persone storie musica azioni che non siano per forza sacre o spirituali. Se tutto è permeato di divino, allora non ha alcun senso rifugiarsi nella cerchia di persone che la pensano esattamente come te e fanno le stesse cose che fai tu tutti i giorni, leggere solo i testi del guru, ascoltare solo musica del guru. Questo è omologarsi ed appiattirsi.
Continuo il mio cammino da sola. Meditazione due volte al giorno, disciplina e concentrazione. Ho avuto troppo giovamento per abbandonarle adesso.
Mi piace pensare che sono come il protagonista de El Topo di Jodorowsky, che ammazza i più grandi maestri spirituali per impossessarsi della loro forza e dei loro poteri. Sono a quota 1, 2 se si contano le volte che ho ucciso Gesù.

 

venerdì 6 marzo 2015

Il lusso di andare ai concerti a piedi

Riassunto delle puntate precedenti:
  • Mi trasferisco provvisoriamente in un altro residence
Nel mentre cerco casa
  • Sono assunta e comincio a lavorare
Nel mentre trovo casa
  • Dopo la prima settimana di lavoro in hotel, mi dicono che devo andare a dare una mano alla sede centrale per tre settimane (all'inizio mi spiazza, ma poi la prendo come un'opportunità di conoscere una realtà diversa e farmi conoscere anche lì).
Nel mentre trasloco (per la quarta volta da luglio, ma si spera sia quello definitivo). E fatta anche la prossima settimana negli uffici centrali, tornerò in albergo, che mi manca tanto, insieme ai miei colleghi e alle stranezze che vengono fuori solo in un ambiente come quello.

Del concerto dico solo che la malinconia e la profondità di quell'uomo rendono terribilmente bella l'esperienza di ascoltarlo. L'inquietudine non si combatte, alcune persone hanno il potere di farne tempestose  e poetiche meraviglie.