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venerdì 12 ottobre 2012

La nera schiena del tempo - Javier Marìas

Passa le notti la donna quasi in veglia pensando a quel che è accaduto nelle tenebre e domandandosi se quella sarà l'ultima volta che è accaduto, esce di mattina con la stanchezza dei suoi pensieri e temendo che al suo ritorno dopo tante ore nel mondo esterno lui sia ancora lì e lui se ne sia andato, teme allo stesso modo le due cose, e non ha neppure provato a dirgli di rimanere o di andarsene, perché ha paura allo stesso modo che le badi, se gli dicesse una cosa come l'altra, l'altra l'una, se osasse. E siccome non sa che fare non fa niente, aspetta soltanto l'autobus sentendo freddo...
[...]
Può darsi che quella donna che vedo dalla finestra in questo far mattina che mi trova sveglio, quella donna non molto giovane che aspetta l'autobus con la sua prematura stanchezza e che oggi si vede sorridere lievemente come se stesse sognando o ancora non avesse potuto dimenticare quello che ha lasciato tra le lenzuola, trasformato ormai in qualcuno al quale si va abituando senza rendersene conto e la parte pericolosa arriva allora, quando si comincia a temere più l'andarsene che il rimanere di quell'oggetto della nostra abitudine o costanza.


I suoi libri mi catturano. Dello stesso consiglio Domani nella battaglia pensa a me.

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