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martedì 16 luglio 2013

Dell'amare una sirena

Mi piacerebbe un giorno portare a Napoli un* napoliscettic*, cioè un* che non conoscendo la città non trova allettante farlo, e farl* innamorare della città. Fino ad ora, ho avuto il 100% di successo, le persone che ho portato ne sono rimaste folgorate, ma tra di loro non ci sono mai stati scettici o spregiatori.
Napoli non ha la maestosità spocchiosa di Roma, o il fascino indiscusso e palese di Firenze (che altresì adoro), o la bellezza altezzosa di Venezia. Me le immagino come donne o ragazze che sanno di essere belle e usano la situazione a proprio vantaggio, fanno le preziose, poi vanno con tutti. Napoli è il contrario, si offre a tutti, si dà a tutti per intero, ma pochi la amano come merita. Impossibile non essere toccati dalla sua bellezza struggente e decadente, dal suo carattere che allo stesso tempo rafforza e annienta i luoghi comuni. A condizione di andarci col cuore e la mente liberi da pregiudizi. Non ci sono Pulcinella che suonano il mandolino agli angoli delle strade, ma è vero che ogni giorno si mette in scena una gigantesca piéce, su un enorme palcoscenico, con innumerevoli scenografie e migliaia di attori.
Comincerei dal cuore della città, il luogo che, in qualche modo, mi ha visto crescere: Via Duomo, San Biagio dei Librai e Via dei Tribunali, San Gregorio Armeno, Piazza San Domenico (e tutto quello che si incontra, ça va sans dire), Monastero di Santa Chiara, Piazza del Gesù, e poi salire fino a Montesanto. Prendere la funicolare e arrivare alla Certosa di San Martino/Castel Sant'Elmo (e si potrebbe già morire solo per aver visto il panorama), Parco di Villa Floridiana. Scendere e fare via Roma/Toledo, Piazza del Plebiscito, riprendere la funicolare e fare Mergellina, Posillipo, Parco Virgiliano (rimorire per la vista), ridiscendere e andare al Parco Vergiliano a Piedigrotta, dove c'è la tomba di Leopardi e quella (forse) di Virgilio, la Crypta Neaopolitana piena di mistero e fascino. 
E se non si fosse ancora innamorat*, allora la Cappella Sansevero che custodisce il Cristo Velato e le Macchine anatomiche, il Museo e il Parco di Capodimonte, Castel dell'Ovo (e la sua leggenda), Napoli sotterranea e (se esiste ancora) Napoli esoterica. Il Monte di Pietà e le cripte delle chiese del centro storico, quelle che nel periodo della Controriforma hanno visto liquefare il sangue di tantissimi santi, tanto che almeno una volta a settimana puoi assistere al miracolo
Stordirl* con la pizza di Sorbillo e le sfogliatelle da Scaturchio, il caffè sospeso, l'acqua minerale tassativamente prima del caffè (come in quasi tutti i bar del Sud Italia, il bicchiere d'acqua te lo danno senza che glielo chiedi) l'odore di mare nei vicoli quando c'è vento dalla costa, l'umanità ferita-truffaldina-malinconica-strafottente-generosa-solare-cupa-pittoresca-disperata-scomposta-dignitosa e tanto tanto altro che al solo pensiero ho le vertigini.

4 commenti:

  1. Sono stata tante volte a Salerno dagli zii e mai a Napoli. Se si può avere nostalgia di un posto mai visto, questo per me è Napoli. Mi piacciono moltissimo l'accento napoletano, le canzoni vecchie, forse anche certi stereotopi che non so quanto siano attuali.
    Bello questo post, sarebbe carino vederlo pubblicato da qualche parte.

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    1. sono vissuta cinque anni a napoli e ci sono tornata tantissime volte, ma non sono mai stata a salerno. mi hanno detto che è una bella città. sono cose che non ti aspetti.
      comunque, la prossima volta che sei in campania, devi andare a napoli, anche solo per un giorno, anche solo nel centro storico. :)
      grazie per i complimenti :)

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  2. I miei zii non ci sono più. E' giunta l'ora di programmare un soggiorno a Napoli. Chissà quando sarà possibile...

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  3. non te ne pentiresti. poi se vuoi delle dritte sarei felice di dartele ;)

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