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lunedì 19 novembre 2012

Pensiero positivo (si fa per dire)

Almeno non sono un bambino che vive a Gaza.
Solo che questo pensiero non consola, anzi. Certo, se guardi al di fuori del tuo piccolo mondo, i tuoi problemi ti sembreranno idiozie di poco conto e ti sentirai rinfrancato. Se invece di dare un'occhiata fugace osservi, non riuscirai a sottrarti al terrore, alla morte, alla disperazione, all'ingiustizia e ti sentirai coinvolto, dovrai sentirti coinvolto. Dovrai chiederti cosa fare concretamente. Altrimenti, moriremo noi, i nostri figli, i nostri nipoti e i loro eredi e il conflitto in Medio Oriente sarà una costante tutt'altro che rassicurante del mondo, un'enorme pietra tombale a ricordarci di aver fallito come umanità.
Proprio perché esiste una Gaza, dovremmo restare tutti uniti il più possibile, smetterla con le nostre fottute strategie comportamentali ed esistenziali, tenerci legati con il calore di un abbraccio. Perché la gente soffre, perde la propria dignità, la libertà, muore, d'altronde anche noi saremo per troppo tempo morti (cit.).


2 commenti:

  1. Presidio in Piazza della Repubblica dalle 17,30. Non è una gran cosa, ma è sempre meglio di niente.

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  2. se riesco a fare delle cose prima, ci sarò!

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