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lunedì 3 dicembre 2012

Mamma se n'è andata, e io sono rimasta completamente sola. Nessuno più mi amerà incondizionatamente e costantemente come ha fatto lei. Si fanno i conti con i rimpianti, i rimorsi, i "potevo fare di più", le parole non dette, quelle che sarebbe stato meglio tacere. Ero consapevole dei miei errori però perseveravo credendo di avere più tempo per rimediare. Invece, il tempo è finito in un niente e mi terrò per sempre il peso delle mie mancanze, dell'ultima volta che l'ho sentita e dell'ultima volta che l'ho vista. Nessun segno particolare, nessun presagio in quella mattinata di fine ottobre quando mi ha salutata davanti alla stazione. Mai avrei pensato di non rivederla più viva.
Il dolore è talmente totalizzante che mette a tacere ogni altro sentimento. Bisogna mettere da parte sé stessi solo per riuscire a respirare. Continuo ad incazzarmi, a essere delusa da certi comportamenti, poi mi fermo e penso che tutto è privo di senso, che nulla importa davvero. Proprio oggi pensavo che questo è un atteggiamento che ho preso da lei: si infuriava se gli altri non "la seguivano", per lei significava non volerle bene. Poi subito le passava e si dava con maggiore trasporto. Una generosità d'animo disarmante. 

Adesso che non c'è, mi serve tutto.

2 commenti:

  1. I testimoni della nostra vita che se ne vanno portano via immagini, sguardi, voci di noi, che soltanto loro conoscevano in virtù della loro relazione con noi. E' la cosa che più mi fa sentire sola al pensiero di chi non c'è più e che mi aveva conosciuto dalla nascita.
    Si dice che le persone continuano a vivere tramite noi che conserviamo il ricordo della loro immagine, sguardi, voci.
    Ma non siamo mai pronti ad abbandonare la parte di noi stessi che se ne va via con loro.
    Non provo nemmeno a dirti parole di conforto. Non ce ne possono essere. Però ti penso.

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