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mercoledì 26 dicembre 2012

Davanti al portone di casa ho trovato un dollaro americano. L'ho preso, l'ho girato fra le dita accertandomi non fosse finto, mi sono guardata intorno pensando che l'avessero perso da poco e non venendo nessuno l'ho messo in tasca. Lo devo prendere come un segno?, ho chiesto a un mio amico. Ha detto sì. Avevo ipotizzato si trattasse di un invito a trasferirmi negli States, cosa che non mi entusiasma per niente, tuttalpiù andrei in Canada. Lui ha detto che lo devo vedere come il segno che la fortuna gira. Sarà, ma io mi sento defraudata e vittima di una grandissima ingiustizia (più di mio padre che la sua vita l'ha fatta; e di mia sorella che ha tutti i motivi per guardare al futuro). Dicono, se superi la morte di tua madre il resto della vita ti apparirà come uno scherzo. Non ci voglio nemmeno provare. Ho passato tutta la vita a faticare per quello che volevo, mi è sembrato di mettere il doppio dell'energia e dell'impegno in tutto. Anche le cose più semplici mi sono andate di traverso. E come vengo ripagata? Non ho nulla in mano, ogni aspetto della mia vita fa schifo, in più l'unica persona alla quale tornare per ritemprarsi nei momenti bui se n'è andata. Uno dei motivi per cui tentavo e ritentavo e andavo sempre avanti, nonostante le sconfitte e le delusioni, oltre alla caparbietà ereditaria, era che volevo darle un motivo valido per essere orgogliosa di me.
Ora io semplicemente mi arrendo.

2 commenti:

  1. Mi emoziona vedere che hai ricominciato a scrivere anche se è evidente che non stai meglio. Ma non era possibile. Però ricorda che ognuno ha il suo dolore, anche un marito, anche una giovane madre, non solo una figlia sommersa dalla fatica di vivere.
    Ti dico una cosa che ti sembrerà banale, ma la penso. Forse lei sarebbe davvero orgogliosa di te se tu diventassi orgogliosa di te.

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  2. era già orgogliosa di me. anche eccessivamente.

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