Era il settemebre del 2011, alla Marcia della Pace Perugia Assisi sfilavano, tra le altre, molte bandiere della Siria, a testimonianza della già difficile situazione interna. Era quello il momento di intervenire, diplomaticamente, di tirar fuori il coraggio, contro i veti di Cina e Russia, di appoggiare i ribelli, che allora erano ancora laici, con reali intenti di liberazione. Quello era anche il momento di cominciare un digiuno collettivo. Adesso tutti i tentativi concreti e ideali di metter fine alle atrocità di una guerra fratricida sono fuori tempo e dettati dall'ipocrisia del mai più la vista di bimbi uccisi.
Tra il pacifista pentito, Obama, e quello per vocazione, il papa, scelgo di non schierarmi.
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