Un piccolo cuscino a forma di gufo rosa, prontamente battezzato Uh-lderico, per via dell'onomatopea. Avrei voluto portarmelo in giro la sera per Milano, ma i donatori - l'amico M. e la sua ragazza - mi hanno fatto desistere. La mia storia con i gufi risale al soggiorno a Tokyo, dove comprai una bellissima spilla di tessuto raffigurante due gufetti con le pupille che si muovevano. Poi la persi e mia sorella me ne regalò altri due: uno di legno, grande, con la testa che si stacca, una specie di portagioie, e l'altro di ceramica raku, piccolo.
L'anno scorso, nel mezzo della mania per il disegno, feci tre gufi psichedelici con i rotoli della carta igienica (Who, Whose, Whom), regalati ai sopramenzionati amici, che ancora li curano e li amano come se fossero veri. Il cerchio si chiude.
:-)
RispondiEliminaAcquario come mia figlia. Forse lo sapevo, forse l'avevo dimenticato. Auguri!!!
RispondiEliminagrazie! :-)
Eliminaps: acquario di febbraio anche tua figlia?
brava e bella, allora! :D
RispondiEliminaSì sì sì ma... tosta!
RispondiEliminaalmeno non ci si annoia ;-)
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