Quello che non mi è mai mancato nel non avere un lavoro "normale" sono state le cene aziendali. Quest'anno, udite udite, mi tocca LA CENA natalizia. Non sto più nella pelle. Soprattutto perché il simpaticone del GM va dicendo che mi farà ubriacare. Oh Ciccio, non mi ubriaco dal 1997, tipo.
Un'altra lieta novella è l'essere costretta a tornare a Milano per Capodanno, probabilmente lo passerò da sola. A dire la verità non provo chissà quale dispiacere. Sono oltre le feste e oltre l'avversione alle feste. Da due anni a questa parte non costituiscono più un problema.
Il resto va a gonfie vele verso il mare della consapevolezza. Un peccato è non riuscire a scrivere tutto quello che vorrei per mancanza di tempo, essere profondamente ispirata e non potermi esprimere. Potrei parlare di come il Cosmo abbia cominciato a parlarmi. La mattina ho dei dubbi e la sera mi offre delle risposte.
Nessun commento:
Posta un commento