Quando mi dicono che sono una bella persona, in maniera anche poetica e tenera, io non rispondo, cambiando subito argomento, oppure dico "sì, è vero!", tirando fuori dei lampi di superbia, che sono solo pose, evidentemente. Non penso di avere chissà quali comportamenti eccezionali, ricambio solo quello che mi si dà ogni giorno. Credo di essere una persona fortunata, dal punto di vista delle relazioni umane, perché mi capita frequentemente di conoscere persone eccezionali e non di rado di fare un pezzo di strada insieme. Hanno storie incredibili e personalità ricche di sfumature. Non è una cosa che capita spesso e non a tutti, quindi se dono qualcosa (più che altro tempo e attenzioni) è perché sento di aver ricevuto parecchio. Perché ci sono persone in grado di farti riconciliare con il mondo, anche solo ascoltandole o guardandole su un monitor.
C'è sempre il Brasile e il portoghese brasiliano (inteso come lingua) che mi chiamano con la promessa di un abbraccio caldo e fermo. Ora che ho imparato a dispensare abbracci, senza che siano richiesti, non pensando che siano inopportuni, ho scoperto che con una stretta ci si può curare, gli uni con gli altri. Senza fretta.
É um mistério profundo
é o queira ou não queira.
É o vento ventando
é o fim da ladeira.
É a vida é o vão
festa da cumeeira.
É a chuva chovendo
é conversa ribeira.
Das águas de Março
é o fim da canseira.