Mi chiedo dove siano andati a finire i boicottatori degli Europei 2012,
quelli che si scandalizzavano per metodi di repressione selvaggia dei
randagi in Ucraina. Senza nulla togliere ai poveri cani ucraini, mi fa
specie vedere umani che si infervorano, firmano e diffondono petizioni a
non finire per cani gatti & co. e rimangono del tutto indifferenti
per le sorti di altri esseri umani; trattano il proprio animale di
compagnia come fosse un figlio e girano la testa dall'altra parte
quando incontrano una persona in difficoltà. Allo stesso modo si
sottraggono dalla discussione su ciò che avviene in Brasile (repressione
violenta da parte della polizia nei confronti di poveri cristi che
giustamente manifestano il loro dissenso verso un uso del denaro
pubblico a dir poco scandaloso) con un'alzata di spalle. Lo specchio
della "civiltà" occidentale: interessarsi a facezie e per non affrontare
l'essenziale.
mercoledì 11 giugno 2014
mercoledì 4 giugno 2014
Sono un orsetto lavatore. Come questi simpatici animali, in cattività divento maniaca della pulizia e dell'ordine. Da quando sono tornata a casa, non faccio altro che pulire, mettere ordine e buttare cianfrusaglie che conservavo chissà perché. Proprio durante uno di questi attacchi ossessivi compulsivi, stamattina, ho trovato una piccola agendina dimenticata che ho usato per alcuni giorni di estate del 1996 come diario personale.
A sedici anni ero un vero disastro: insicura, patologicamente timida e debole, un cumulo di infelicità e solitudine. Non facevo altro che piangermi addosso e dare la colpa a chiunque, tranne che a me, per la vita che a quel tempo consideravo schifosa. Avevo dei sogni che sapevo non si sarebbero avverati perché ero immobile e tutto ciò aumentava la mia amarezza. Fortunatamente, gli anni mi sono serviti a diventare una donna di carattere che di quella ragazzina triste e solitaria ha conservato solo la malinconia. Se venisse Satana in persona a chiedermi l'anima per farmi tornare teenager, gli direi: "Fottiti! Sto bene dove sono". Piuttosto vorrei incontrare la me sedicenne e annunciarle: "Tutto è relativo e le persone per le quali ti struggi un giorno ti sembreranno delle nullità, alle volte ridicole, alle volte solo mediocri. Quindi aspetta, il meglio deve ancora venire".
La cosa più tenera, che non ricordavo assolutamente, era la cotta tremenda per Robert Smith, mentre la maggior parte delle mie coetanee impazziva per i Take That. Ero così innamorata di lui che mi firmavo Mrs Smith.
La seguente è una delle poche canzoni dei Cure che ancora riesco ad ascoltare per intero.
La seguente è una delle poche canzoni dei Cure che ancora riesco ad ascoltare per intero.
martedì 3 giugno 2014
Pare che passare l'estate a Milano sia una tragedia. Almeno secondo alcune persone. Ti annoierai, farà caldissimo, etc. Non me ne preoccupo, in fondo sono lì per lavorare (in un ambiente dotato di climatizzazione dell'aria e in condizioni favorevoli rispetto a molti altri lavori), non per fare vacanza. Solo le persone noiose o che non stanno bene in loro compagnia si annoiano. Se vorrò ci saranno delle cose belle da fare e le persone giuste con cui farle. Insomma, no problem.
La cosa buffa è che, per la prima volta in vita mia, dovrò vestirmi formalmente, gonna camicia e giacca in colori scuri, proprio il tipo di abbigliamento che non mi favorisce. In risposta a tanta formalità ho pronto un guardaroba per il tempo libero più zingaresco che mai.
In questo periodo ho tante idee, ma poca ispirazione per metterle nero su bianco.
Ho appena finito di guardare il secondo anime della mia vita (non contando quelli seguiti da bambina): Kuroshitsuji (Il maggiordomo nero) una storia lugubre e misteriosa con elementi di steampunk e quell'ambiguità tutta giapponese. La trama è niente di che, i disegni sono invece fantastici, il giapponese una lingua melodiosa e dolce.
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